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Recensioni: La Valutazione di impatto

Scritto da 
05 Apr 2016

Il libro che recensiamo è una guida alla valutazione di impatto preparata per committenti e manager della valutazione. Si tratta di una guida che semplifica il più corposo lavoro commissionato dal Dipartimento della cooperazione allo sviluppo (DFID) del Regno Unito ad un gruppo internazionale di valutatori coordinati da Elliot Stern. Nicoletta Stame ha curato l’edizione italiana della suddetta guida, che è pubblicata nella collana valutazione dell’Associazione Italiana di Valutazione edita da Franco Angeli. 
E’ un libro utile a fare chiarezza sulla valutazione, in un periodo storico nel quale la parola “valutazione” viene utilizzata strumentalmente per assegnare premi di produzione, per distribuire fondi, dalla ricerca all’educazione scolastica, sulla base di sistemi di “misurazione” spesso auto referenziali.
Per riuscire a realizzare una buona valutazione di impatto di una politica o di un programma è necessario che ci sia un (im) patto tra la committenza e il valutatore: metaforicamente questo (im) patto può configurarsi come uno spazio nel quale domanda (i committenti, gli stakeholders, i destinatari delle politiche) e offerta (il valutatore) di valutazione interagiscono creando i sistemi più idonei per comprendere gli effetti delle politiche indagate. Una buona valutazione nasce anche (e soprattutto) da una corretta aspettativa su cosa dalla valutazione potrà essere messo a fuoco e su come tale informazione potrà essere utilizzata per migliorare il futuro.
La guida vuole essere dunque uno strumento a disposizione di chi la valutazione la commissiona e la gestisce, è una rassegna ragionata e semplificata dei disegni di valutazione, dei metodi e delle metodologie più idonee per valutare gli impatti, capace di far comprendere al lettore la complessità della valutazione nella interpretazione del reale e dunque la sua irriducibilità metodologica all’interno di uno o più sistemi filosofico-metodologici rigidi e autarchici.
Note a margine: la guida è stata finanziata nel Regno Unito da un gruppo di finanziatori variegato, oltre al già citato DFID, c’è Bond, l’organo che riunisce le organizzazioni che operano nel campo della cooperazione allo sviluppo, Comic Relief, il maggior ente di beneficienza del Regno Unito e Big Lottery Fund (BIG) che eroga sovvenzioni utilizzando parte dei fondi raccolti dalla National Lottery. E’ un modello che vogliamo mutuare nella valutazione “senza committenza” della Centrale.

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